mercoledì 27 maggio 2009

Italiani: "Si al rinnovabile, no al nucleare"

Secondo un sondaggio presentato al Forum «QualEnergia» di Roma
Energia: agli italiani piace rinnovabile
Gradimento dell’ 80% per il solare ed eolico. Al nucleare, ritenuto «pericoloso e costoso» solo il 14%


ROMA - E’ il mix formato da energia solare più eolica quello che sta nel cuore degli italiani: l’80% di un campione rappresentativo della popolazione nazionale vorrebbe che fosse la fonte principale con cui produrre l’elettricità. Solo il 14% opta per il nucleare, di cui tanto si parla in questi mesi a causa del progettato rilancio da parte del governo. Questi dati, presentati al Forum Qual Energia, promosso a Roma da Legambiente e dal Kyoto Club, sono il frutto di una ricerca condotta da Lorien Consulting, un gruppo specializzato in indagini socio-economiche e del mensile La Nuova Ecologia. Dal nuovo sondaggio emerge una fotografia dell’Italia molto consapevole e informata sulle questioni energetico-ambientali che, per il 68,7% degli intervistati, rappresentano i problemi più rilevanti rispetto ad altri, come il rischio del terrorismo (22,1%) o la casa (4,9%). Sul nucleare in particolare emerge che più del 60% degli intervistati lo considera pericoloso e costoso e preferirebbe evitarlo.

DISPOSTI A PAGARE DI PIÙ - Ma il dato forse più significato emerso dall’indagine è quello relativo ai sacrifici che gli italiani sono disposti ad affrontare pur di garantirsi in futuro ambientale e dei sistemi di produzione energetici puliti. «Anche in tempi in cui si tende a diminuire il budget quotidiano (37,7% degli intervistati), gli italiani dichiarano un’aperta disponibilità a pagare di più per garantirsi energie pulite e sostenibili», ha riferito Antonio Valente, amministratore delegato di Lorien Consulting . Anche secondo il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza lo scarso indice di gradimento del nucleare dovrebbe fare riflettere: «Nonostante la recente pressione mediatica, la stragrande maggioranza del campione intervistato, a prescindere da fattori anagrafici, socio-economici e di appartenenza politica, definisce l’energia nucleare cara e pericolosa, e privilegia le fonti rinnovabili. Solo una minoranza (14%) indica il nucleare come fonte da preferire; una minoranza che, di fronte all’ipotesi di abitare vicino a una centrale o a un deposito di scorie radioattive, avrebbe comunque seri dubbi».

LE PERCENTUALI - Il Forum QualEnergia, giunto quest’anno al secondo appuntamento, propone tra i temi la crisi economica e gli stili di vita sostenibili e, nei propositi degli organizzatori, vuole essere un’occasione per dare una risposta ai problemi energetici: dai cambiamenti climatici ai limiti delle risorse. La crescente attenzione degli italiani per le energie rinnovabili è anche il tema di un rapporto presentato dalla Fondazione Sviluppo sostenibile presieduta dall’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, secondo cui, entro il 2020, un kilowattora su tre (pari al 33%) dell’ energia elettrica può essere prodotto utilizzando fonti energetiche rinnovabili. «L’attuale obiettivo di produrre entro il 2020 solo un kilowattora su quattro, pari al 25%, di energia elettrica utilizzando fonti energetiche rinnovabili –sostiene Ronchi - sarebbe infatti un freno alla crescita del solare, dell’eolico e delle biomasse: si può fare di più». Il 33% di rinnovabili, che corrisponde a 108 terawattora (Twh) di produzione nazionale al 2020 (partendo dai 58 prodotti nel 2008) comporta l’obiettivo di 50 nuovi TWh rinnovabili da produrre entro il 2020. Tale obiettivo è impegnativo ma, secondo la Fondazione Sviluppo Sostenibile, raggiungibile nel modo seguente: 22 Twh di nuovo eolico, 11 Twh di nuove biomasse e biogas, 7 Twh di nuovo solare, 5 Twh di nuovo idroelettrico.

Franco Foresta Martin
27 maggio 2009
http://www.corriere.it/

giovedì 21 maggio 2009

Norvegia: Via alle autostrade ad idrogeno

La prima autostrada «a idrogeno» in Europa
Inaugurata in Norvegia. In 580 km oltre 12 distributori a idrogeno



NORVEGIA - Si è tenuta lunedì a Oslo la cerimonia di apertura dell'autostrada nordica dedicata alle auto a fuel cell. Presenti numerose case automobilistiche impegnate nella produzione di auto a idrogeno. Si chiama HyNor ed è un'autostrada percorribile da veicoli a idrogeno. Inaugurata ieri a Økern, in Norvegia, l'arteria stradale fa parte di un circuito scandinavo di autostrade eco-friendly che mira ad estendersi sempre di più e che presto potrebbe coinvolgere anche la Germania.

IL PROGETTO - HyNor è lunga 580 chilometri e mette in collegamento Oslo e Stavanger. La neonata infrastruttura per il trasporto alimentato a idrogeno è servita da diverse stazioni di rifornimento di StatoilHydro (impegnata dal 2003 nella realizzazione del progetto assieme agli oltre 50 partner di HyNor), perchè si sa che uno dei principali problemi dei veicoli di questo tipo è l'autonomia limitata. Come spiegato da Anne Marit Hansen, presidente del Consiglio di amministrazione di HyNor, l'obiettivo dei promotori dell'iniziativa è quello di incentivare l'utilizzo dell'idrogeno al posto del carburante tradizionale, ed è per questo che anche numerose case automobilistiche già attive nel settore sono state coinvolte.

L'INAUGURAZIONE - L'apertura è stata ufficializzata dal ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni del Paese, Liv Signe Navarsete, che ha inaugurato la nuova stazione di rifornimento a idrogeno della città di Lier, mentre il sindaco di Oslo, Erling Lae, ha fatto da padrino a quella di Økern. I primi a percorrere l'autostrada sono i partecipanti alle tre giornate (11-13 maggio) dell' «Evs Viking Rally» , un rally internazionale dedicato alle auto verdi. Alla gara partecipa anche il Principe Haakon di Norvegia, assieme al campione norvegese di rally Henning Solberg e ai conducenti delle auto a idrogeno, elettriche e ibride che correranno da Oslo a Stavanger.

Alessandra Carboni 12 maggio 2009

http://motori.corriere.it/