martedì 4 marzo 2008

Tecnologia quanto mi costi

Secondo le stime dell’ONU, rese note dall’associazione ambientalista Greenpeace, vengono prodotti l’anno 20-50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici.

di Francesco Bizzini
lunedì 3 marzo 2008

Un destino sconosciuto.
Il problema nasce quando si scopre che nel nostro continente solo il 25 percento di questi rifiuti finiscono in un ciclo di riciclaggio coerente ed efficiente.
Di certo, a livello mondiale, la colpa di questa negligenza è distribuibile a quasi tutte le latitudini.

Pure la stessa Unione Europea, soggetta a regolamentazioni molto rigide in materia, non ha in mano dei dati precisi su dove finisca più del 75 per cento dei rifiuti elettronici prodotti.
Negli States addirittura la percentuale potrebbe essere ancora superiore, fino a picchi dell'80 per cento, contando che oltretutto una quota dei rifiuti in questione viene esportata.
Chi per i noti attivisti dell’ambiente versa in una condizione tragica sono i continenti in via di sviluppo:

“Nei paesi di recente industrializzazione è quasi impossibile stimare la percentuale di rifiuti elettronici che sfugge a qualsiasi forma di trattamento o gestione”.

La tragedia ha quindi il volto dei poveri.
Infatti, per esempio, i lavoratori asiatici, forzati a disassemblare questi rifiuti a mani nude, sono i più esposti all’intossicazione derivante alla miscela dei composti chimici tossici che si celano nelle nostre tecnologie.
Sotto gli occhi di tutti c’è poi anche la breve vita della tecnologia moderna.
Il veloce ricambio delle nuove tecnologie diventa un involontario incentivo all’inquinare il pianeta se non s’interverrà con delle politiche di riciclo globale.

Gli attivisti di Greenpeace individuano non tanto i colpevoli, ma chi in futuro dovrebbe metterci seriamente gli occhi per vigilare:

“L'unica soluzione al problema dei rifiuti elettronici è il principio della responsabilità del produttore, quest’ultimi devono aumentare il loro impegno per raccogliere e trattare gli scarti correttamente, introdurre programmi volontari di ritiro dei prodotti in disuso e rimuovere le sostanze pericolose dai propri articoli già nel ciclo di produzione in modo da agevolare le operazioni di riciclo e recupero dei materiali in essi contenuti”.

2 commenti:

nicola E. ha detto...

io ho fatto risuscitare il mio vecchio pc )ha ben otto anni)

usando LINUX-UBUNTU )ma ne esistono 1000 vers) gratuito, molto leggero, semplice )una volta conosciuto molto piu di win-zoz)!

e vi assicuro che non rinunciando a nulla!
neanche a winzoz visto che è montato come sistema operativo secondario. non si sa mai potesse servirmi.

volendo vi mandano GRATUITAMENTE anche i cd-live a casa.
basta richiederlo sul sito ufficiale di ubuntu.

nicola E. ha detto...

dimenticavo: buon miracolo a tutti